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"Questo libro di Mario Selvaggio ha il pregio di condurci per mano nell immaginario di Tahar Ben Jelloun, nell'universo urbano della nostra storia.
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"Questo libro di Mario Selvaggio ha il pregio di condurci per mano nell?immaginario di Tahar Ben Jelloun, nell'universo urbano della nostra storia, per lingue ufficiali, il francese e l'arabo e per dialetti, una delle grandi ricchezze mediterranee, che la modernità non è riuscita a sconfiggere del tutto, neanche con la potenza dei media. Le ferite della modernità saranno placate dal ritmo della sua scrittura, a zonzo per i luoghi sacrali dei centri storici. L?esilio troverà finalmente un luogo di meritato riposo. Vagabondare da una città all'altra comporterà, come ogni viaggio iniziatico, il ritorno a casa. Soltanto la scrittura ha la forza di mostrare tutto questo. Giustamente, per Tahar Ben Jelloun, il corpo diventa parola: «J?ai rêvé, l?autre nuit, que mon corps était des mots». Corpo-parola, corpo-voce, della storia e dell?individuo, di uomini, donne e bambini. Come sottolinea Mario Selvaggio, Tahar Ben Jelloun ci insegna a leggere e a scrivere la città mediterranea, con la sua prosa dolce come il mare (G. DOTOLI)"
Michel
Autore | Selvaggio, Mario |
Anno di pubblicazione | 2013 |
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