ISSN: 1974-5818
Nuovo
Ecate, arcaica divinità preolimpica, ha nel suo etimo, come sostiene Kàrol Kerényi, il significato di “colei che è lontana”, perciò figura femminile evanescente, dai contorni sfumati che “con la sua fiaccola ci appariva come la dealuna stessa”.
Ma il mito, continua il filologo ungherese, riporta anche il significato di ciò che non è distante affatto: “Essa ci era ‘vicina’ in senso strettamente letterale.
This product is no longer in stock
Availability date:
Ecate è la luna degli antichi greci in tutti i suoi aspetti indefiniti e indefinibili; perché personalità complessa, al tempo stesso una e triplice: giovane/adulta/vecchia (Ecate Trimorfa), ma che si dice accogliesse insieme anche le due nature maschile e femminile. Si dice inoltre che unisse la dimensione ctònia con quella urania e anche quella marina (ad Eleusi Ecate e Poseidone condividevano un grande tempio): terra, cielo, mare, dunque.
Più in generale era la divinità delle scelte, della responsabilità, della liberazione (particolarmente delle donne, da convenzioni e pregiudizi; tanto che sicuramente tendenziosa è la riduzione medievale a protettrice delle streghe).
Questa vocazione alla mediazione era così espressa da Esiodo: “questa Dea parte ha degli onori di ognuno”, quanto segnatamente alla giustizia così proseguiva Esiodo: “dove giustizia si parte, vicino ai re giusti ella si siede”.
Anche il termine greco arcaico di luna, “me-ne” (donde Moon e il tedesco Mond), è fondamentale. Presuppone infatti la radice sanscrita “me-” che rimanda a significati afferenti la “misura”, si pensi a “me-se” o a “me-nstruum” il ciclo naturale più direttamente legato alla generazione della vita umana, ma soprattutto a “me-tro”, la nostra unità di misura di base.
Ecate quindi, dea della lontananza e della vicinanza, preserva differenza e mediazione: vigila la soglia tra coraggio e temerarietà, declina prudenza (phrónesis) e volontà di potenza; si offre a elevati teoremi e riempie l’immaginario di infinite generazioni; da ultimo è scandalo giuridico e ultima, poetica frontiera dell’inviolabilità.
Questo numero si segnala anche per una qualificata serie di “rari” relativi al primo sbarco sulla luna, mentre fra gli “inediti” pubblichiamo il verbale della riunione tenutasi nello studio del Segretario di Stato Henry Kissinger pochi mesi dopo lo sbarco sulla luna. Riguarda il tema cruciale del nesso fra tecnica e politica. Nel senso che vi emerge con nettezza il contrasto fra l’approccio esclusivamente scientifico del presidente della Nasa e invece il genius politico di Kissinger, che non segue la logica del mero scambio di conoscenze con gli scienziati sovietici, ma quella della competizione globale con il blocco comunista.
Altezza | 24 |
Larghezza | 17 |
Autore | Associazione culturale «Leussô» |
Pagine | 206 |
Ancora nessuna recensione da parte degli utenti.
Autori: Richard G. Erskine - Janet P. Moursund - Rebecca L. Trautmann...
Autori: Giovanna Caltagirone, Claudia Canu (a cura di) È certo giunto il...
Autore: S.H. Foulkes -a cura di Rocco Pisani - Traduzione di Aldo...
Autori: Bruno Callieri e Laura Faranda -In Medusa allo specchio, tra...
Autore: Marco Monaco - Pagg. 228 Introduzione: Gilberto Di Petta...
Autore: Alberto Ranavolo - Pagg. 208 Il movimento umano è possibile...
Autore: Anita Lanotte Questo libro si rivolge a tutti coloro che entrano...
Autrice: Laura Faranda -Pagg. 238 La nostra società ha progressivamente...
Autrice: Matilde De Paola - Pagg. 208 SCINTILLE NELLA NOTTE rappresenta...