Le capacità genitoriali Aspetti valutativi e peritali - Atti del convegno di Psicologia Giuridica

La recente legge sull’affidamento condiviso (8 febbraio 2006 n° 54), che
sottolinea in modo preminente il concetto di bigenitorialità allargata, intesa
come necessità di ampliare la prospettiva di frequentazione e rapporto da
parte del minore con entrambi i gruppi familiari presuppone una sempre
maggiore necessità di approfondire le definizioni relative al concetto generico e ancora non ben definito di ‘capacità genitoriali’.
È una definizione non clinica, ma che può diventarlo, nel momento in
cui tali capacità potrebbero essere messe in discussione non per motivi
psicologici, tendenze e orientamenti, ma per difficoltà e disturbi che incidono o potrebbero incidere sulla possibilità di fornire al minore-figlio
gli strumenti identificativi, interni ed esterni all’Io, per lo sviluppo della
personalità.
Fondamentale, come valutazione delle capacità genitoriali, in senso
diagnostico e prognostico, la possibilità di individuare le risorse psicologiche interne alla famiglia e ai suoi componenti singoli, per poter suggerire modalità di affidamento adatte alla specifica situazione, in riferimento ai rapporti e alle relazioni fra i componenti della famiglia.
Ciò si spiega con la necessità di privilegiare sempre l’interesse esclusivo
dei minori (art. 155 c.c.) e quindi l’opportunità per gli stessi di poter avere
rapporti sufficientemente equilibrati e adeguati.

Paolo Capri
Presidente Associazione Italiana                                                            di Psicologia Giuridica AIPG