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L’impercettibile dolcezza della linea dell’orizzonte ci conduce «jusqu’au bord des talus de soleil». La poesia qui abbandona le stanche rotte ontologiche di romantica memoria, e torna alla testualità della natura. Natura-testo, natura-tessitura, natura-rete di ritorno all’antico.
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Nel soffio silenzioso del Creato, Marianne Walter ritrova «les courbes de la vie», «dans l'espérance d'un jardin de quiétude pour les sables lointains». L'impercettibile dolcezza della linea dell'orizzonte ci conduce «jusqu'au bord des talus de soleil».
La poesia qui abbandona le stanche rotte ontologiche di ro-mantica memoria, e torna alla testualità della natura. Natura-testo, natura-tessitura, natura-rete di ritorno all'antico. Non all'arcadia che fu, che da più di due secoli ha fatto il suo tempo, ma a un'arcadia che è dentro le cose, tra gli alberi, le foglie, l'erba e le pietre.
Il lirismo di Marianne Walter si inserisce nella "littéralité" della poesia, nella riscoperta di un'estetica della natura, senza più antinomia tra natura e cultura. Anzi nel loro fruttuoso connubio. Una poesia da leggere con leggerezza riflessiva, come fa un pettirosso ammi-rando-leggendo il verde del paesaggio, e il mare lontano.
(Giovanni Dotoli)
Altezza | 21 |
Larghezza | 15 |
Autore | Walter, Marianne |
Curatore | Mario Selvaggio |
Pagine | 114 |
Prefazione | Giovanni Dotoli |
Collana | I POETI INTUITISTI - LES POÈTES INTUITISTES |
Traduttore | Mario Selvaggio |
Anno di pubblicazione | 2014 |
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